LE CHAGRIN ET LA PITIE' è un'analisi estremamente accurata del comportamento, o meglio dello stato d'animo francese negli anni che vanno dal 1939 alla Liberazione. Estremamente approfondita, innanzitutto per la durata, più di quattro ore, cosa che permette naturalmente di andare piuttosto a fondo delle cose. Poi, per il tono giornalistico, sapiente nell'imparzialità dell'approccio ai diversi aspetti del problema, abilissimo nelle interviste ai personaggi più disparati, intelligente nell'equilibrio ideologico, nel desiderio di ricerca della verità.

Ma il film è soprattutto nuovo ed interessante ed è quello che importa alla nostra rubrica, proprio per il suo aspetto cinematografico, cioè per l'aspetto che abitualmente è relegato ai confini del cinema di documentario, di testimonianza storica.

L'abilità di Ophuls è quella di essere riuscito a donare un soffio di vita nuova, e forse mai ottenuta, a degli spezzoni di pellicola inerti, morti. Un'intervista di Eden, una sequenza della visita di Hitler a Parigi, l'inizio di un cinegiornale tedesco d'epoca, sono spesso d'interesse storico, umano o sociale, immenso. Ma raramente, per non dire mai, d'interesse artistico. Sono frammenti da museo che si possono osservare con interesse o emozione. Ophuls li utilizza, forse per la prima volta (c'è in parte, il precedente del geniale NUITS ET BROUILLARD di Alain Resnais) in modo creativo.

Grazie a questa creatività essi assumono allora un valore inedito, ancora più pregnante, più stimolante anche per delle generazioni, come potrebbero essere quelle degli anni settanta, che di quei problemi hanno un ricordo, o un interesse smorzato.

Soprattutto per l'arte del montaggio, le interviste, i documentari d'epoca, gli stessi luoghi o gli stessi personaggi rivisti oggi, sono immediatamente confrontati, obbligati ad affrontarsi fra di loro, o ad affrontare, più semplicemente, la verità. Ed è da questa operazione, squisitamente cinematografica, che nasce l'efficacia, la verità del film.

Alla dichiarazione di un personaggio è immediatamente contrapposta l'evidenza di una immagine; ma l'evidenza di una immagine viene rimessa in discussione dalla dichiarazione di un testimonio. Ed è da questo gioco di rinvii continui che LE CHAGRIN ET LA PITIE' trae la sua forza; e si impone tra le tappe più importanti di tutto il cinema d'inchiesta documentaria.